Il Geodimetro sfrutta un raggio di luce polarizzata ad alta energia: il laser. Il principio di funzionamento si basa sul fenomeno della riflessione parziale e quindi sul fatto che la velocità della luce tra emettitore e captatore è proporzionale alla distanza da calcolare.
La particolarità di questo oggetto è che, sfruttando il fenomeno della riflessione parziale quindi con angolo di incidenza e riflessione non uguali, il raggio riflesso è esattamente parallelo a quello incidente e quindi sicuramente tornerà al ricevitore senza disperdersi.
Se utilizzassimo invece un normale specchio, per il principio della riflessione speculare vi sarebbe la necessità di avere il riflettore esattamente perpendicolare al terreno in modo da avere angolo incidente e riflesso pari a 0°. In questo modo però è pressoché impossibile, ecco perché si ricorre al pentaprisma doppio.
Il raggio laser viene inviato dallo strumento sotto forma di onda sinusoidale e il principio di funzionamento si basa sulla lettura dello sfasamento dell’onda riflessa rispetto a quella inviata. Maggiore è lo sfasamento, maggiore è la distanza dell’oggetto. Considerato che risultano costanti velocità di propagazione della luce, frequenza e ampiezza del raggio emesso, è possibile calcolare la distanza percorsa dal raggio laser.
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