LA SINTESI
Il termine “geodìmetro” s. m. [comp. di geo- e di (stanzio)metro] indica, in topografia, un distanziometro di grandissima precisione su piccole distanze, utilizzante un fascio di luce modulata, secondo il principio dei radar a modulazione di frequenza. Il primo distanziometro elettronico venne inventato nel secondo dopoguerra dallo svedese Erik Bergstrand, che lo nominò "Geodimeter", contrazione della frase Geodetic Distance Meter, da qui il nome (step #01).
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immagine del geodimetro antico (step #02). |
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immagine del geodimetro moderno (step #02). |
La storia della nascita dello strumento è complessa, infatti la possibilità di misurare le distanze con la luce fu per diversi secoli il sogno di diversi studiosi.
Occorre arrivare fino al secondo dopoguerra affinché lo svedese Erik Bergstrand, inventore del primo distanziometro elettronico, possa costruire il primo distanziometro elettronico utilizzabile commercialmente chiamato Geodimeter, contrazione della frase Geodetic Distance Meter (step #09).
La scienza legata all’utilizzo dello strumento in analisi viene poi chiamata geodesia: una disciplina che si occupa della ricerca della forma e delle dimensioni della Terra e della sua rappresentazione grafica (step #04).
Il principio fisico alla base del funzionamento del geodimetro si basa sul fenomeno della riflessione parziale possibile grazie al prisma, che costituisce anche il simbolo dello strumento (step #05 e #06).
Come possiamo vedere dalla tassonomia, tuttavia esistono diversi strumenti basati sul principio della misura elettronica della distanza. In relazione alla natura delle onde utilizzate i distanziometri elettronici si differenziano in geodimetri e tellurometri. A loro volta i geodimetri si distinguono poi in base al tipo di misurazione che può avvenire a modulazione oppure ad impulso (step #14).
Il principio chimico legato alla misura elettronica della distanza (EDM: Electronic Distance Measurement) è basato sull’emissione di onde elettromagnetiche che permettono di rilevare la distanza. A livello molecolare, durante il fenomeno dell’assorbimento delle onde, atomi e molecole assorbono le radiazioni elettromagnetiche di frequenza opportuna, subendo una serie di fenomeni (step #26).
Gli elementi che compongono il geodimetro sono molteplici e comprendono particolari materiali capaci di emettere sorgenti luminose (lampade a filamento di tungsteno, lampade al mercurio, laser o diodi fotoluminescenti), ma anche componenti elettroniche come il divisore di frequenza, il display e la tastiera usati per programmare lo strumento e misurare le distanze (step #03). Fondamentali sono state le scoperte di alcuni materiali, come ad esempio l'arseniuro di Gallio, che ha aperto le porta alla strumentazione attuale. Il godimento è composto anche da un trasmettitore, provvisto di cannocchiale orientabile, e il riflettore fornito di uno o più prismi, che permettono di rilevare la distanze. La stazione totale del geodimetro comprende poi anche un treppiede su cui appoggiare lo strumento al fine di fissarlo al suolo e quindi per permetterne un corretto funzionamento (step #08). Al fine di osservare lo strumento nella sua interezza e con tutti i componenti è stata descritta l'anatomia del geodimetro attraverso alcune immagini esplicative (step #16).
Il geodimetro è uno strumento di cui si è largamente parlato nel corso dei secoli e che ha avuto un’enorme evoluzione, sono infatti molteplici i saggi e le monografie che portano lo strumento nella letteratura di tutto il mondo (step #10). In particolare, nel corso della storia, determinate parole sono state utilizzate in relazione allo strumento. Infatti, in letteratura si parla di "geodiemtro" in maniera assidua durante il corso della seconda metà del Novecento e con simile frequenza viene utilizzato il termine “geodesia”, sebbene focalizzandoci sull'Italia, possiamo notare che il termine ha avuto un’espansione più importante a partire da metà Ottocento (step #24).
Il geodimetro è anche comparso all’interno di una serie televisiva western americana: “Hell on wheels” (step #12). Alla seria televisiva si aggiungono anche alcuni fumetti che ritraggono lo strumento, come la Vignetta di Alvaro (step #21), ma anche francobolli internazionali (step #18), pubblicità dello strumento stesso (step #13) e un tatuaggio (step #extra).
Il godimento è uno strumento ormai molto utilizzato nel campo della misurazione del territorio, è stato infatti oggetto di molteplici studi che hanno portato alla nascita brevetti, pubblicati a partire dall’Ottocento (step #17) e ha ovviamente anche un suo marchio di fabbrica, “GEODIMETER” (step #20). Oggi esistono delle normative tecniche da seguire per la costruzione dello strumento e le due aziende principali che producono questo strumento sono Geoblex e Trimble (step #23 e #11).
In generale, lo strumento in analisi è stato oggetto di una lunga evoluzione nel corso dei secoli, perciò per avere una visione più chiara sono stati raccolti i punti salienti della sua storia nella mappa concettuale e nell' abbecedario (Step #27 e #19) e dei numeri che lo descrivono (step #15). Anche il suo utilizzo richiede una preparazione specifica, tuttavia le regole per il funzionamento sono state descritte nel manuale d'uso (step #22).